martedì 15 dicembre 2009

LA PARTENZA DELLA CUGINA


In un freddo mattino sei partita
per il viaggio temuto tuo finale,
vinta da quel nemico troppo grande.
La notizia mi ha colto per la strada,
già lontano da te in quel letto bianco,
giaciglio dei tuoi giorni dolorosi.
Certo che tante prove avevi visto
e superato, fragile fringuello,
pagando per i giovanili inganni.
Eppure nonostante tutto e tutti
avevi sempre resistito e vinto
contro i capricci di un destino amaro.
Quasi pensavo che anche questa volta
tu lo avresti ingannato e raggirato
conquistandoti altri dì di sole.
Ora che tu non puoi più ritornare
ricordo il nostro ultimo saluto
di sorrisi e battute ancorchè stanche.
E penso a quella volta che ho sentito
raccontare il pensiero di Van Gogh,
già pazzo eppure pieno di poesia.
Che, come lui chiedeva al suo fratello,
sia poi possibile, come su un treno
su cui si sale per andare a Rouen,
salire sulla morte e in questo modo
usarla come un treno per andare
a finire il tuo viaggio su una stella?

Irene, 1968-2009

domenica 18 ottobre 2009

VENTO DEL PRIMO AUTUNNO


Sferzi i radi capelli, ostile vento
e mi scuoti dal morbido torpore
che per stanchezza un pò mi aveva avvolto.
Guardo per un istante l'orizzonte
dove si annega il sole dentro il mare
oggi da nere nuvole rincorso.
Si sorprende la mente a ripensare
a chi non ebbi il tempo di conoscer,
ora è partito e non può più tornare.
Io non posso vederlo nè sentirlo
ma so che è lì vicino a chi lui amava
vegliandoli dai venti e le tempeste.
Se sfuggirò dell'ade al sempiterno
incendio che tormenta senza fine
le menti e i cuori degli sciagurati,
mi piacerebbe un giorno ritrovarlo
e stringergli la mano ed abbracciarlo
dirgli ciò che a noi il tempo non permise.

Ciao F.

giovedì 28 maggio 2009

BRANI OSPITATI: FRANCO BATTIATO. COME UN CAMMELLO IN UNA GRONDAIA


Vivo come un cammello in una grondaia
in questa illustre e onorata società!
E ancora, sto aspettando, un'ottima occasione
per acquistare un paio d'ali, e abbandonare il pianeta,
E cosa devono vedere ancora gli occhi e sopportare?
I demoni feroci della guerra, che fingono di pregare!
Eppure, lo so bene che dietro a ogni violenza esiste
il male... se fossi un po' più furbo, non mi lascerei tentare.
Come piombo pesa il cielo questa notte.
Quante pene e inutili dolori.

(dall'album omonimo, 1991 - EMI)

mercoledì 27 maggio 2009

IL MOSTRO


Come si sente chi causa dolore
a chi più ama con il proprio agire
se, non volendo, neanche sa evitare?
E che risposte da a sé stesso quando
nei sogni ad occhi aperti si rivede
e si accorge che fa ciò che è sbagliato?
Importa che far male poi non voglia
se ugualmente lo fa? Non è cattivo
eppure fa soffrire, ha questo un senso?
O magari si illude di esser buono
e invece c'è l'oscuro nel suo cuore
e non lo guarda perché non lo veda?
Come troverà pace se poi perde
ciò che per lui più conta, chi più ama?
Raccoglierà gli stracci del suo cuore.
E zoppicando continuerà il viaggio
ed ogni giorno in più sarà uno in meno
verso il tramonto della propria vita.

martedì 21 aprile 2009

SE QUALCHE VOLTA SCRIVO


Perdonami se qualche volta scrivo
anche non ispirato, se ho bisogno
di dare qualche sfogo ai miei pensieri.
Lo faccio in questo modo, descrivendo
momenti che attraverso, sensazioni,
emozioni, dolori non di rado.
Vorrei riuscire, come fa qualcuno,
a raccontare nuvole nel cielo,
trovando meraviglia nel vedere
che disegnano morbide figure,
splendidi arcobaleni o l'aggraziata
danza d'agili rondini al tramonto.
O ancora contemplare ciò che vive
attorno a me, con fare meditante,
per scriverne chiamandomi "il poeta".
Ma ogni volta che ho voglia di lasciare
piccole impronte di questo mio viaggio,
vedi che non riesco ad estraniarmi.
Al di fuori proietto il mondo interno,
esprimo sprazzi dei miei sentimenti,
descrivo le sconfitte e le paure.
Davvero poca pace do anche a te
che con pazienza leggi, perciò scusa
se sorrisi non trovi fra le righe.
Ma scrivere del nulla non mi importa,
forma senza sostanza, una cornice
d'oro senza alcun quadro da guardare.
Certo non mi dirai che sono bravo,
né virtuoso poeta, ma quel pezzo
di cuore che qui trovi almeno è mio.

mercoledì 25 marzo 2009

FUOCO


Si spegne lentamente questo fuoco
che illumina il mio buio e mi permette
di andare per la via che ancora non so.
Si spegne lentamente questo fuoco
che scalda la mia notte solitaria
sognando compagnia che adesso non ho.
Si spegne lentamente questo fuoco
ricordo degli errori in cui mi struggo,
lo spengo io per non soffrirne ancora.

domenica 28 dicembre 2008

ATTORNO A ME


Attorno a me c'è gente che fa festa
e cerca di lasciarsi oggi alle spalle
i pensieri di un anno poco fausto.
Gente che, dopo avere tentennato,
si lascia andare e cerca quei regali
che si era ripromessa di non fare.
Così tutte le strade son riempite
di clackson impazienti e di passanti
che calcano le fredde vie del centro.
Che importa, si può fare un sacrificio
stringere un pò la cinghia per donare
un sorriso agli amici ed agli amati.
Ancora qualche giorno per tornare
ai problemi che i giorni hanno angustiato
e nelle notti spesso il sonno han tolto.
C'è tempo per pensare a questa terra
bella e matrigna di Sardegna amata
che spesso neanche il pane da ai suoi figli.
Ed è così che a partire ti appresti
amico caro, per poter cercare
quel futuro che quà non avrai mai.
Io, figlio della stessa terra aspra,
per scherzo della sorte ora mi trovo
non sapendo il perchè, privilegiato;
Infatti ecco che adesso sto scrivendo
di problemi che non ho sulla pelle,
sofferenze che vedo, ma non tocco.
Eppure non ho voglia di far festa,
preferisco scrutare dentro me,
capire ciò che manca a questo cuore.
E quando torno a casa a tarda sera
e la malinconia mi prende, sento
quasi l'abbraccio suo come un conforto.
Ma tu accetta il mio dono amico caro,
pensa un pò a me quando sarai lontano
per trovare fortuna e un pò di pace.
Tu invece, amore, fammi una carezza,
asciuga la mia lacrima col bacio,
tra le tue braccia tienimi al sicuro.