sabato 26 aprile 2008
25 APRILE
Quanti morti per veder questo giorno
che pure per me passa uguale agli altri
in questa spiaggia, solo tra la gente.
Nemmeno il sole scalda un poco il cuore.
La noia e la mestizia son padrone
di colui che da tempo è senza amore.
Preso da questa malattia dell'oggi,
non ho speranza più di ritrovare
felicità, a cui io tanto bramo.
Con essa andavo avanti nel mio viaggio,
nel giro dei ricordi ora son fermo
e attendo forza per ricominciare.
E a voi, morti nel giusto, non riesco
neppure a dare un poco del mio tempo
per ringraziarvi della dura scelta.
Lasciaste il vostro ben per libertà.
Tutto sacrificaste per la strada,
appesi ai ponti, o crocefissi ai muri.
Del mio tempo, che val davvero poco,
io invece neppur riesco a dedicarvi
un minuto distolto al mio dolore.
Voi che foste tra i giusti e tra i migliori
perdonate quest'uomo consumato
e pregate per lui, vivo ma morto.
Che nel dolore trovi tenerezza
da rivolgere non a sè ma agli altri
e ad essi possa dare il proprio amore.
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