sulla morbida pelle
d'angelo senza età,
ancor conservo il gusto
che pur mi inebria un poco.
Degli occhi voluttuosi
per cui tanto bramavo,
rimane ancor la luce
nel buio del mio cuore.
E il cavaliere nero,
purtroppo, odiar non posso
nè te, amor si caro.
Sol per me rancor lascio.
Nelle ore dolorose
rovescio la clessidra,
per cento, mille volte,
per quante volte, ancor?
E piango, senza lacrime
a alleggerire il cuore
che non scoppia, pur duole
più che possa pensar.
Solo il rumor dei denti
già bianchi, ora di porpora,
tortura le falangi,
fin dentro l'osso va.
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