martedì 15 dicembre 2009

LA PARTENZA DELLA CUGINA


In un freddo mattino sei partita
per il viaggio temuto tuo finale,
vinta da quel nemico troppo grande.
La notizia mi ha colto per la strada,
già lontano da te in quel letto bianco,
giaciglio dei tuoi giorni dolorosi.
Certo che tante prove avevi visto
e superato, fragile fringuello,
pagando per i giovanili inganni.
Eppure nonostante tutto e tutti
avevi sempre resistito e vinto
contro i capricci di un destino amaro.
Quasi pensavo che anche questa volta
tu lo avresti ingannato e raggirato
conquistandoti altri dì di sole.
Ora che tu non puoi più ritornare
ricordo il nostro ultimo saluto
di sorrisi e battute ancorchè stanche.
E penso a quella volta che ho sentito
raccontare il pensiero di Van Gogh,
già pazzo eppure pieno di poesia.
Che, come lui chiedeva al suo fratello,
sia poi possibile, come su un treno
su cui si sale per andare a Rouen,
salire sulla morte e in questo modo
usarla come un treno per andare
a finire il tuo viaggio su una stella?

Irene, 1968-2009

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