sabato 30 agosto 2008

LUCE DI STELLE



Ho vissuto per te, mia dolce stella,
intatta meraviglia del creato,
accento acuto su tanti miei giorni.
Ho immaginato vite in cui potessi
essere tu felice, ed io con te,
indifferenti al tempo e al suo passare.
Ho rinunciato a me perchè potessi
essere il sogno tuo, senza riuscirci,
nel grigio dei miei giorni addolorati.
Certo non fui io stella e poca luce
trasmetterti potei, ma di riflesso
della tua, non avendone mia propria.
E così fu che anche tu rischiasti
di spengerti nel buio, amata stella,
tra i crampi della rabbia e dell'offesa,
per gli anni consumati, forse invano,
punendomi e togliendo la tua luce
in modo che io camminassi cieco,
inciampando e cadendo ad ogni passo,
strisciando sulla terra fino a quando,
senza sapere come io raggiunsi,
quando ero quasi morto un'altra luce,
in un paese nuovo e un emisfero
laddove la tua non si può vedere.
Ed è così che ora provo a rialzarmi,
sopravvivere a me ed al tuo ricordo,
che pur mi brucia ancora dentro il cuore.
Certo che io rimpiango la tua luce,
ma essa certo ora brilla, e bacerà
chi forse più di me ne sarà degno.

venerdì 29 agosto 2008

INQUIETO


Inattesi pensieri nella notte
turbano il sonno, spezzano il riposo
e gettano inquietudine su me.
Pensieri del passato, del presente,
di un futuro che ancora non ha forma;
e non riesco a scacciarli, anche se provo.
Che cosa io desidero davvero?
Quanti errori ho già fatto.... e quante volte
non mi sono specchiato nei miei gesti....
Ho sparso sofferenza in chi mi ama,
sono restato freddo e distaccato,
quando, forse, bastava una parola
per portare il sorriso dentro un cuore
inquieto più del mio, fragile, triste;
anche questo, sì, è stato tradimento.
Mi chiedo se c'è un prezzo da pagare,
punizione del cielo, che mi trovi
al varco e che mi dia quanto mi spetta.
Che almeno il mio dolore non coinvolga
chi mi sta accanto, ma sia solo mio
e che io trovi in esso redenzione.

mercoledì 27 agosto 2008

BRANI OSPITATI: KEANE. ATLANTIC


I hope all my days
Will be lit by your face
I hope all the years
Will hold tight our promises
I don't wanna be old and sleep alone
An empty house is not a home
I don't wanna be old and feel afraid
I don't wanna be old and sleep alone
An empty house is not a home
I don't wanna be old and feel afraid
And if I need anything at all
I need a place
That's hidden in the deep
Where lonely angels sing you to your sleep
Though all the world is broken
I need a place
Where I can make my bed
A lover's lap where I can lay my head
Cos now the room is spinning
The day's beginning

POSTUMI DEL COMPLEANNO (Tempus edax rerum)


Certo che sto invecchiando, lo si vede
dai ricami d'argento nella barba
e sui radi capelli, come pure
dai solchi che, impietoso, col suo aratro
il sole scava attorno agli occhi miei.
Dopo aver dedicato ogni momento
del mio tempo a un amore tormentato,
che mi ha svuotato l'anima e le forze,
provo a trovare quiete in uno stallo
di pensiero ed azione, già da un pò.
Forse un raggio di luce ora si vede
a squarciare le tenebra interiori;
chissà se sto invertendo direzione
del viaggio a fondo cieco cui sembravo
ineluttabilmente condannato.
Pago però il mio prezzo, concedendo
del mio tempo soltanto francobolli
a chi pure mi è stato sì vicino
allorquando ero solo e disperato,
quasi li avessi avuti in poco conto.
Ed essi non potranno che cercare
chi più merito rende al loro cuore,
ed ha le forze giuste per poterli
ripagare e riempire di attenzioni,
nel modo certamente meritato.
Avranno sempre un posto nel mio cuore,
e ora sto meditando come fare
a dare più di me a chi mi vuol bene,
concedere il sorriso e il giusto spazio,
essere più presente e più vicino.
Ci vorrà tempo, visto come sono
logorato di vita e di lavoro,
ma so che riuscirò, anzi lo giuro.
Prego soltanto che possa accadere
prima che io sia già, di nuovo, solo.

martedì 26 agosto 2008

BRANI OSPITATI: LA CRUS. INFINITE POSSIBILITA' (una delle mie canzoni preferite dei periodi recenti)

Lascio le finestre tutto il giorno spalancate
l’aria è fresca qualche cosa mi farà
sembra tutto facile la sera quando devo addormentarmi
la mattina poi chissà
soltanto il sogno ti da infinite possibilità
ancora un attimo e poi ci risvegliamo proprio dentro noi
lascia pulite le stanze
che ci voglio dormire ancora
vedo nel vetro le stelle cadere ogni ora
anche senza di te
lasciamoci senza parlare
non ti accorgi che è tutto perduto?
se chiudo gli occhi il tuo sangue si gela all’istante
vedo il ghiaccio che cola
dentro la tua bocca ancora
dentro la tua bocca ancora
seguo le mie inclinazioni e guardo troppo gli alberi d’inverno
sono stupido, lo so
sembra di restare un po’ più a galla
se affoghiamo i dispiaceri dentro un po’ di oscurità
è come avere magia e non saperla fare andare via
il mondo gira con me
sorrido senza chiedermi il perché
lascia pulite le stanze
che ci voglio dormire ancora
vedo nel vetro le stelle cadere ogni ora
anche senza di te
lasciamoci senza parlare
non ti accorgi che è tutto perduto?
se chiudo gli occhi il tuo sangue si gela all’istante
vedo il ghiaccio che cola
dentro la tua bocca ancora
dentro la tua bocca ancora
sai, per quanto bello sia
soffrire di un idea di te che non c’è più
è controproducente e come piangere per niente
eppure questa è la poesia
ha ragione la città
che fa rumore e dà la voglia di andar via
è come avere dentro una marea che sale contro
è come un onda nera che trasforma tutto in sera
lascia pulite le stanze
che ci voglio dormire ancora
vedo nel vetro le stelle cadere ogni ora
anche senza di te, di te
lasciamoci senza parlare
non ti accorgi che è tutto perduto?
se chiudo gli occhi il tuo sangue si gela all’istante
vedo il ghiaccio che cola
dentro la tua bocca ancora
dentro la tua bocca ancora

sabato 23 agosto 2008

BRANI OSPITATI: NON POTHO REPOSARE (dedicata ad Andrea Parodi)

Non potho reposare amore e coro
pensende a tie soe donzi momentu.
No istes in tristura prenda e oro
né in dispiachere o pessamentu.
T'assicuro ch'a tie solu bramo,
ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.
Amore meu prenda de istimare
s'affettu meu a tie solu est dau;
s'are iuttu sas alas a bolare,
milli bortas a s'ora ippo bolau;
pro benner nessi pro ti saludare,
s'attera cosa non a t'abbissare.
Si m'esseret possibile d'anghelu
d'ispiritu invisibile piccabo
sas formas; che furabo dae chelu
su sole e sos isteddos e formabo
unu mundu bellissimu pro tene,
pro poder dispensare cada bene.

Parole di Salvatore Sini (prima meta' del '900)

venerdì 1 agosto 2008

NON HO DIMENTICATO


Non ho dimenticato ciò che è stato.
Tutto mi passa ancora avanti agli occhi,
è quasi come non fosse finito.
Quanto abbiamo sofferto, eppure ancora
non posso non fermarmi a ripensarci.
Avrebbe mai potuto andare bene?
A cosa serve sapere chi è
che ha le colpe più grandi, tra noi due?
Io le mie me le sento certo addosso,
mi pesano sul cuore, che rimane
stordito come un pugile al tappeto.
Sei una ferita in me che non guarisce,
un rivolo di sangue ancora vivo
mi svuota ed anemizza sempre più.
Che cosa fai? Stai meglio o stai soffrendo
pensando a ciò che avevi e non hai più?
Mi odi? Mi ami ancora? Oppure forse
non ci vuoi più pensare, tanto è il male
che ti ho lasciato in triste eredità?
Chissà se un giorno ci riincontreremo...
Come vorrei che tu vedessi allora
un uomo nuovo, buono, onesto, dolce...
Non più chi ti ha ingannato e ti ha perduto,
quel figlio del demonio che, già ora,
ancora vivo, va per il suo inferno.