venerdì 18 aprile 2008

Il saluto di ghiaccio


Ancor oggi mi dolgo,
per quanto inopportuno
mi resi al tuo cospetto,
non vedendo di lui.
Uno sguardo sprezzante
raffreddò il cuor, già morto,
dell'uomo disperato
che perse tutto, allora.
Fu giusto forse il tuo
protegger cavaliere,
e scacciare il poeta
da strapazzo, più ancora.
Non questo, ma freddezza
e parola sprezzante,
su di me, già indifeso,
rabbuiarono il cuore.
Onore al vincitore,
il vinto a terra giace..
non morto però, vive.
Forse si rialzerà,
per vivere i suoi giorni
nell'attesa che amore
di te illumini ancora
il viso, gli occhi, il cuore.
Tu pensa, se vorrai
a me con il sorriso,
e non con gli occhi bui
ehe in questi giorni ho.
Se ci sarà quel giorno
in cui ancora spero,
non più in parte, ma intero
per te solo mi avrai.
Se invece tu con lui
dividerai la strada,
pur morendo nel cuore
gioia ti augurerò
Bello mi parse, infatti,
fuori, non so di dentro.
Non lo vidi davvero,
ma così immaginai.
Qualcuno, se non io,
che ti dia grande gioia
tu meriti davvero,
o mai scordato amore.
E questo scarno verso
certo, ha poco valore...
Poeta da strapazzo
infatti solo sono.
Ma lascia che lo dia
per unirci, quel poco
che non estingua ancora
la fiamma nel mio cuore,
senza causarti un peso.
Come ti dissi ieri,
forse, serve una vita,
ma me la caverò.
Pensami sorridente,
anche se non vorrai
ritrovarmi più avanti,
solo, non darmi ancora
quel saluto di ghiaccio
"Aspetta, aspetta, si...."
...che la vita consuma
ancora adesso, quì,
mentre si, che io aspetto,
arduo tuo ripensare
se l'incerto destino
questo permetterà.

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