venerdì 18 aprile 2008

Rimpianto


Dei baci che affondavano

sulla morbida pelle

d'angelo senza età,

ancor conservo il gusto

che pur mi inebria un poco.

Degli occhi voluttuosi

per cui tanto bramavo,

rimane ancor la luce

nel buio del mio cuore.

E il cavaliere nero,

purtroppo, odiar non posso

nè te, amor si caro.

Sol per me rancor lascio.

Nelle ore dolorose

rovescio la clessidra,

per cento, mille volte,

per quante volte, ancor?

E piango, senza lacrime

a alleggerire il cuore

che non scoppia, pur duole

più che possa pensar.

Solo il rumor dei denti

già bianchi, ora di porpora,

tortura le falangi,

fin dentro l'osso va.

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