martedì 3 giugno 2008

HOPES & FEARS


Mi è stata ventilata la possibilità di prendere servizio presso l'Ospedale di Oristano per un breve tempo, i minimi di legge, e poi fare domanda di mobilità con conseguente assunzione a tempo indeterminato presso la sede ove ora lavoro.
E' ancora solo una possibilità ma mi infonde un pò di ottimismo in un periodo in cui, nonostante le cure del tempo, ben poco gira.
Non riesco neppure a godere dell'appagamento dell'IO conseguente al fatto che, inopinatamente, in questo periodo sembro riscuotere grande successo e ho un sacco di bella gente attorno a me....
Chissà che almeno il lavoro mi dia quel minimo di serenità, mi consenta di comprarmi la mia casetta e ricominciare a progettare un futuro assieme a chi se lo meriterà.
Ringrazio il caro amico K. per il fondamentale sostegno morale.

PAURE E SPERANZE
Come mi suona incerto il mio destino,
in cui non son restati punti fermi,
tutto è sfumato e nulla rassicura.
nuove speranze apparse all'orizzonte
sembrano dare luce ai giorni che
cerco di indovinare nel futuro.
La voglia di cambiare non c'è proprio,
la forza fisica mi ha abbandonato,
restano i nervi, primitivo traino
di una vita svuotata del suo scopo.
Mi dicono che è ora di buttarmi
nella nuova avventura, prospettata
da coincidenze di sorte beffarda.
Ho paura di perdere quel poco
che mi rimane, e non so che cosa
farei se veramente succedesse.
Allora si, che mangerei le dita
delle mie mani, tra lacrime e sangue..
però sono rimasto troppe volte
al bivio, senza prendere una strada,
pagando il debito con gli interessi
e non avendo nulla nelle mani.
Non lo farò di certo questa volta.
Combatterò una guerra non violenta
fino alla fine, senza darmi vinto
fino all'ultima goccia del mio sangue.

2 commenti:

Kevin ha detto...

Voglio spegnere la luce per dirti una cosa; non posso farlo alla luce, vedresti i miei occhi, e non devi.
Voglio approfittare di questa lama di sole che taglia la stanza per farti scorgere la mia mano, bianca, che viene verso di te per stringere la tua.
La vedrai solo per un attimo.
Adesso senti le mie dita che scavalcano le tue per toccare il dorso della tua mano e fermare il tuo polso contro il mio.
Voglio dirti che ti faccio una promessa, con questa mano, con queste vene, pulsanti di vita che ribolle da un cuore in pena, trafitto e avvelenato.
Ti prometto che scoprirò come ti hanno levato la luce dagli occhi, lo scoprirò, e la riporterò lì dov'era, dove deve stare, dove merita di essere insediata vita natural durante.
Adesso scusa se non voglio vedere i tuoi occhi, ma ho paura, terrore di sapere la verità.
Ora lascerò le tue dita, se vorrai, anche al buio, troverai le mie.

Anonimo ha detto...

Le Speranze e le paure sono il pane quotidiano di chi affronta la vita, altrimenti sarebbe una vita un pò vuota, e un pò troppo sicura.

I successi dell'Io servono a poco quando in realtà non ci si vuole guardare attorno, potrai riempire barattoli e barattoli di complimenti e belle parole, ma se non ne ascolterai davvero nemmeno una sarà un po inutile averli. Al massimo conservali, in tempi di magra ti faranno sentir meglio.

Le possibilità che ci offre questo strano percorso sono molteplici, a volte una possibilità di cambiamento potrebbe essere un segnale positivo, a volte negativo. L'unica certezza è vedere tutto sotto un'ottica corretta. Corretta per te.

Ci sono pareccchie mani che possono sfiorare le tue, ma poche giuste. E quelle giuste sono sempre nel presente, perchè quelle del passato sono inutili, sono svanite, per mille motivi. Uno dei quali sicuramente è quello giusto, e lo sai anche tu, forse non lo vedi.

Però lo vedrai.

Accendi la luce, sono sicuro che c'è qualcuno che ti vuole vedere negli occhi.

Un abbraccio.